Viterbo: il quartiere Pilastro, la
chiesa della SS. Trinità e San Faustino
Quartiere Pilastro:
Iniziati alla fine degli anni ’30
con la costruzione delle prime case all’ inizio dell’attuale via Bruno Buozzi,
sul terreno che faceva
parte dell’ espropriato ex fondo Anselmi, i lavori per
la costruzione del quartiere Pilastro proseguirono per circa 30 anni:
le
palazzine costruite tra le vie Alessandro Volta, Rossi Danielli, Minciotti,
Filippo Caparozzi, ecc. vennero infatti ultimate
intorno al 1968.L’inaugurazione del
quartiere avvenne il 21 aprile 1941. Fu anche realizzata l’apertura sulle mura
di via
Giuseppe Signorelli per consentire
il collegamento del nuovo quartiere con San Faustino ed il centro storico.
Il Quartiere Pilastro in
costruzione:
Chiesa della Trinità:
La prima chiesa dedicata alla Trinità sorse nel 1237 quale chiesa del convento
dei monaci dell’ ordine degli Agostiniani.
Fu consacrata solennemente da papa
Alessandro IV nel 1258 come attesta una epigrafe presente nel chiostro.
“Nel 1288, quando un tal prete
Campana cappellano di Nicola IV faceva eseguire alcuni lavori per edificare a
proprie
spese una cappella, venne alla luce
sur una parete l’ immagine alla quale fu dato il nome di Madonna liberatrice
dopo uno
strepitoso avvenimento che è
ricordato da tutti i cronisti locali”
(A. SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi
monumenti, Roma, 1915-20, ristampa anastatica, Viterbo, 1988, p. 315).
Si narra, infatti, che nel 1320 tale
immagine abbia salvato i viterbesi da una mostruosa apparizione di demoni
che volevano distruggere la città.
La cittadinanza si recò in pellegrinaggio con luminarie presso la venerata
immagine
come essa stessa aveva richiesto ai
viterbesi ai quali era apparsa e ciò indusse i demoni a sprofondare nel
Bullicame.
Vicolo Bellavista
Fontana di piazza San Faustino:
E’ una bella fontana a fuso creata con
autorizzazione comunale nel 1251.
“Un particolare di questa fontana sono
gli stemmi scolpiti a rilievo sulla cuspide e i nomi dei maestri
costruttori incisi intorno al fusto ove si legge: Iacobus
Andree et Gemini magistri Francisci fecerunt hoc opus”
Chiesa di San Faustino:
La chiesa dei SS. Faustino e Giovita sorge nella contrada che si dice popolata
dai ferentani superstiti dopo la distruzione
di Ferento da parte di Viterbo
avvenuta nel 1172. La zona, però, venne inclusa all’ interno delle mura urbiche
solo dopo il 1210
e ad un momento successivo a questa data è probabilmente da
riferire la fondazione della chiesa. Nel 1523 la chiesa fu scelta per le loro
funzioni, dai Cavalieri dell’ ordine gerosolimitano residenti, dopo l’ eccidio
di Rodi, nella vicina Rocca Albornoz grazie all’ autorizzazione
di Papa Clemente VII. Una lapide posta sulla facciata della Chiesa ricorda il capitolo generale
dell’ Ordine che si tenne nella chiesa e la
donazione alla stessa di una pregevole
tavola di origine bizantina raffigurante la Madonna. Nel 1758 la chiesa fu
sottoposta ad un
notevole intervento di ammodernamento su disegno
dell’ architetto viterbese Giuseppe Antolini e venne riconsacrata solennemente
nel 1824. Fu chiusa al culto nel 1870
a seguito delle soppressioni statali degli enti ecclesiastici e riaperta nel
1901 quando venne restaurata.