Viterbo - Piazza del Teatro e dintorni
 
A Viterbo tutti la conoscono con questo nome: Piazza del Teatro. Ed il povero Giuseppe Verdi
che da' il vero nome alla piazza (prima ancora di piazza Verdi era piazza san Marco) è pressoché
ignorato dai viterbesi. La stessa sorte tocca a piazza del Comune: pochi sanno che si chiama piazza
del Plebiscito, anche se una targa messa in bella evidenza reca il vero nome della piazza.
 
 
Il Teatro dell’ Unione
 
Il Teatro dell’ Unione fu eretto su disegno dell’ architetto romano Virginio Vespignani, architetto ufficiale
di papa Pio IX a partire dal 1846 e “ fu inaugurato la sera del 4 agosto 1855 con l’ opera verdiana chiamata allora
il Viscardello, oggi il Rigoletto”
(A. SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 1915-20, ristampa anastatica, Viterbo, 1988, p. 268).

Il Teatro dell'Unione venne costruito sul lato nord dell'attuale piazza Verdi (ex piazza San Marco). Sul lato destro
era costeggiato dal torrente Urcionio, poi coperto con i lavori degli anni '30. I bombardamenti della seconda guerra
mondiale distrussero quasi per intero il teatro che venne in seguito ricostruito, anche grazie alla perizia del Vespignani
che aveva progettato l’edificio in muratura e non in legno come si usava fare a metà dell’ 800.
 
 
 
 
Palazzo Santoro
 
Il palazzo fu costruito intorno al 1466 dal cardinal Niccolo Fortiguerra che “restaurò ed abbellì la residenza dei governatori del
Patrimonio presso la chiesa di San Sisto”. Successivamente passò in proprietà al cardinale viterbese Fazio Santoro che essendo
stato aio (precettore) di papa Giulio II ne fu colmato di “proficui benefici”.

Il Palazzo era splendido e ricco di ornati “la parte del fabbricato a cui si accede dal largo del Campo Boio, ha i soffitti delle camere tutti
vivacemente decorati a colori [...] Gli altri soffitti hanno ben conservati i motivi ornamentali che in buona parte ancora si veggono avvolgere
fra le loro volute gli stemmi dei Gatti e dei Santoro e insieme al bel camino scolpito che si ammira in uno dei saloni, ci danno
una qualche idea di quel che deve esser stata una casa signorile del cinquecento”
(A. SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 1915-20, ristampa anastatica, Viterbo, 1988, pp. 268-270).
 
 
 
Monumento ai Caduti
Inaugurato il 17 maggio 1925 fu smontato e tolto dalla piazza nel 1938
 
 
L'interno del teatro, la piazza e via Marconi
 
 
 
 
 
 
 
 
Via Principessa Margherita (ora via Matteotti)
 
 
 
Corso Italia
 
 
 
Palazzo della Camera di Commercio
 
 
 
 
 
Viale Raniero Capocci